Maria Corti

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Bella Storia! Questo è il titolo dell’oratorio feriale 2019, e il messaggio che ci siamo impegnati a trasmettere ai vivaci bambini di Platì. Ma con queste due parole si potrebbe descrivere la nostra intera esperienza, è stata una settimana molto intensa, sfiancante per certi versi, ma ricca di emozioni.

Ovviamente, non è stato facile abituarsi al nuovo ambiente, molto diverso, e accettare dentro di noi di concentrarci unicamente sulla nostra missione, cioè portare un po’ del nostro spirito oratoriano ai bambini e alle giovani animatrici che ci hanno aiutato, e limitarci ad osservare in molte situazioni. Come nel caso della nostra “scorta” personale: appena mettevamo piede fuori casa, venivamo rincorsi da booster sormontati da due o tre ragazzini, rigorosamente senza casco, che impennavano per le strade acciottolate di Platì, rischiando ogni volta di investirci.

I nostri occhi hanno dovuto abituarsi al triste spettacolo delle case abbandonate, diroccate, affiancate dalle abitazioni che si potevano distinguere solo perché sull’uscio stavano le signore a chiacchierare.

I nostri piedi hanno dovuto imparare a riconoscere la via giusta, tra strade, stradine e viuzze.

Abbiamo dovuto mettere in secondo piano il fatto che Platì è considerata uno dei covi principali della ‘ndrangheta, soprattutto di fronte alla calorosa accoglienza che i cittadini ci riservavano, offrendoci cibo a volontà, ospitandoci nelle loro case per cena, o anche solo se vi passavamo accanto, intrattenendoci con le loro curiosità e le loro domande.

Tutti i pensieri che ci frullavano nella mente durante la giornata potevamo condividerli nei momenti in cui ci trovavamo in quella che per noi è stata “casa”. Abbiamo avuto occasioni per riflettere e ascoltare le esperienze dei padri Beppe e Santino, che ci hanno ospitati.

Una parte importante del nostro viaggio, e forse quella che ha portato i risultati migliori, è stata proprio la convivenza: nei dieci giorni trascorsi insieme si è creato un buon gruppo, compatto, produttivo, sempre aperto al dialogo, in cui si è fatto tesoro dei pregi di ciascuno, mentre i difetti sono stati motivo di riso quando sentivamo il bisogno di staccare un po’ la spina e tirare il fiato. Anche quando molti hanno dovuto fronteggiare delle difficoltà fisiologiche, non ci siamo fatti scoraggiare e siamo stati premiati con un paio di giorni a Crotone.

Sono state giornate davvero intense, impegnative, ma anche divertenti; abbiamo vissuto molti episodi toccanti che ci rimarranno impressi per tutta la vita, primo fra tutti la visita a Riace. Abbiamo fatto incontri, conosciuto persone e luoghi incantevoli e affascinanti che non dimenticheremo mai, così come lo spirito che ci ha accompagnati in questa “Bella Storia”, in questa nostra piccola Missione.

Maria Corti